Ruvide, lisce, porose, striate. Toccarle è come accarezzare una parte di noi stessi.

Il progetto

Viene naturale riconoscersi nelle caratteristiche qualitative dell’oggetto, come la superficie o il colore, scegliendo quindi consapevolmente e secondo basi puramente soggettive di quale oggetto sentirsi parte e da quali allontanarsi. In questa scelta ogni persona dovrebbe cogliere e apprezzare la propria intrinseca diversità, così come ha colto la diversità delle mele esposte e abbracciare la diversità altrui, non solo comprendendone l’esistenza, ma anche la bellezza.

Il risultato complessivo è il ritratto colorato di una società in cui si ha una forma comune e una cultura differente.

Catch diversity è un’installazione artistica che vuole portare l’osservatore a riflettere sulla propria e altrui diversità/particolarità e unicità. L’ispirazione per questa installazione è nata da una storia che ho scritto anni fa e che si intitolava “a Big Apple”- biografia di una mela. Questa storia anche se molto semplicemente trattava i temi della diversità accompagnando passo dopo passo una mela verde che si trova a crescere in mezzo a tante mele rosse. Prendendo spunto appunto dalla figura della mela e utilizzandone la forma come base costruttiva ho poi modificato il più possibile l’esterno di ognuna delle  mele proposte, ottenendo così una sorta di ritratto colorato di una società in cui si ha una forma comune e una cultura differente.

Camminando attraverso l’installazione, composta da mele tutte uguali solo in apparenza e realizzate in ceramica con metodi e tecniche diverse, il fruitore sarà spinto ad analizzare frutto per frutto le differenze e le similitudini, riconoscendosi in caratteristiche qualitative dell’oggetto stesso come la superficie o il colore, scegliendo quindi consapevolmente e secondo basi puramente soggettive di quale oggetto sentirsi parte e da quali allontanarsi. In questa scelta ogni persona dovrebbe cogliere e apprezzare la propria intrinseca diversità, così come ha colto la diversità delle mele esposte, non solo comprendendone l’esistenza, ma anche la bellezza

Tutte diverse, tutte colorate, effetto cromo o striate, lucide o opache.

Biografia di una mela
A Big Apple

C’era una volta una Mela ancora acerba

con uno strano colore tendente al verde, ma non ancora ben definito.

Siccome era l’unica sull’albero ad essere così, tutte le altre mele che erano rosse volevano che diventasse simile a loro, ma il rosso a lei proprio non si intonava!

Era nata per essere verde.

“Cosa faccio qua?” si domandava, “qui nessuno mi capisce”

A forza di sentirsi ripetere le stesse cose, si convinse di essere sbagliata e a malincuore si impegnò per cercare di diventare rossa.

….è come dire a una tartaruga: VOLA!

Così, giorno dopo giorno diventava sempre più triste, sciupata, opaca e anziché acquistare colore si sbiadiva, sembrava diventare ogni giorno più vecchia e rinsecchita.

Una vita non vissuta, una vita non sua…finchè si lasciò andare..

senza forze si staccò dall’albero, cadde e rotolò in un buco nel terreno

un buco nero e profondo come l’abisso

Laggiù il rosso lo vide, ma non era quello della buccia, vide il rosso dell’inferno intorno a lei, vide il male, vide la menzogna e l’inganno, c’era un puzzo!

tutto era desolazione.

Era caduta in uno dei gironi dell’inferno di Dante?

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura…”

Devono aver provato le stesse cose Pinocchio o Giona nella pancia della balena?

Stava impazzendo?

La Mela era talmente traumatizzata che faceva fatica a fidarsi di qualcuno

la paura e il sonno avevano invaso la sua anima

Quando sembrava ormai tutto perso, vide una luce fioca che mano mano acquistava potenza

era un’anima buona accompagnata dalla Dea fortuna,

le si avvicinarono inebriandola con un dolce profumo di rose..

poi di incenso e mirra che la destarono dal torpore

l’anima di luce cercò di capire perchè la Mela si trovava in quel posto e una volta compreso il motivo con tanta pazienza e amore la incoraggiò a seguire la sua vera indole e a

“rimettersi in gioco”

Ci volle tanto tempo, ma con l’aiuto di coraggio e fiducia riuscì ad uscire da quel tunnel maleodorante, alla fine si riprese e tornò alla LUCE!

Non tutto il male viene per nuocere, ebbe modo di riflettere sul SENSO della vita

…sono le piccole cose a rendere tutti più sereni…le piccole cose cui nessuno faceva più caso..

Raggiunse il giusto grado di maturazione, diventò dolce e succosa

Le altre mele cominciarono ad accettarla, le aveva perdonate tutte, non erano riuscite a capirla

e aveva perdonato se stessa per non aver capito gli altri

Ora era felice e orgogliosa di essere verde!

Un bel dì mentre passeggiava nel giardino, vide un nuovo melo invaso da una buona fruttificazione di mele rosse, quando tra di esse scorse una mela con uno strano colore tendente al verde..

ma questa è un’altra storia….

ma in quel luogo non c’erano solo mele rosse o verdi

decise di fare pochi passi alla volta spostandosi di melo in melo

Alzò lo sguardo sul primo e vide mele gialle

a destra sulla pianta c’erano mele di colore azzurro, in tutte le sue sfumature

era straordinario.

A destra delle azzurre un albero di mele bianche, sembravano perle

davanti alle bianche mele nere, che eleganza!

A sinistra un melo con frutti di ogni colore da sembrare un arcobaleno

Il viaggio ad ogni suo passo riservava una nuova scoperta

Mele argento, mele color oro…veri gioielli, mele viola, blu.. mele a punti, a quadretti, a righe, larghe strette diritte ondulate, incrociate, convergenti, divergenti.

Ma che sorpresa! che luoghi  bizzarri che esistono al mondo!

Lei che per lungo tempo si era preoccupata del suo colore “strano”..

per scoprire che in realtà anche se con un apparenza simile non c’è una mela uguale all’altra…

e che originalità!

tutte vivevano e tutte si rispettavano..nessuna aveva un sosia

era felice di aver intrapreso  quel viaggio

vide un cartello su cui stava scritto

“la vera ricchezza sta in uno scrigno in cui ci sono conservati solo pezzi unici”